Le cromie intense e gli originali motivi geometrici delle opere in ceramica del maestro Lucio Liguori impreziosiscono, da oggi, l’arredo urbano di Atrani.
Sono cinque le anfore che l’Amministrazione ha voluto installare in uno degli scorci più caratteristici del paese: via F. M. Pansa, ai piedi della collegiata di S. Maria Maddalena a cui il litografo tedesco Escher approdò in Metamophosis II.
Le installazioni celebrano la naturale vocazione di Atrani alla bellezza e ne evidenziano il dinamismo nel rinnovare il legame tra luoghi, memoria e modernità.
“Le opere del maestro ceramista Lucio Liguori rientrano nel più ampio progetto del Museo a cielo aperto, che stiamo portando avanti con il prezioso supporto del direttore artistico di Rino Mangieri. Attraverso installazioni dislocate in tutto il paese vogliamo riscoprire spazi quotidiani restituendoli alla fruizione di abitanti ed ospiti in maniera originale" spiega il sindaco Luciano de Rosa Laderchi.
“Le creazioni plasmate da Liguori riescono a raccontare, coniugando simbologia iconica della Costa d'Amalfi ed innovazione artistica, un legame identitario fortissimo con il territorio testimoniato dai colori brillanti, dai richiami al mare, dalle spericolate geometrie delle case aggrappate alla roccia."
“Siamo convinti che il progetto del museo diffuso sarà non solo un'attrattiva turistica ma anche una preziosa occasione di consapevolezza civica. I linguaggi dell’arte come antidoto contro l'oblio, in grado di restituirci in modo sempre nuovo le sfumature del territorio e della nostra identità” continua l'assessore alla Cultura Michele Siravo.
Nato a Vietri sul Mare nel 1958, Lucio Liguori sperimenta nel suo laboratorio artigiano di Raito foggiature e decorazioni che lo hanno portato in breve tempo ad essere tra i maestri della ceramica più importanti, non solo in Italia; ha introdotto a Vietri la tecnica del raku, arricchito il patrimonio iconografico locale rinnovando la tradizione figurativa “tedesca” e proponendo uno stile astratto-geometrico sulla scorta di Escher e Guido Gambone.